Lo so, vi starete chiedendo come mai utilizzi un dipinto per parlare di un argomento di psicologia!
In questi mesi di studio e di riflessione personale, oltre che professionale, ho scoperto quanto l’arte possa essere d’aiuto all’uomo per esprimere, comprendere e fare propri concetti complessi, non sempre semplici da comunicare a parole.
L’opera di cui vi parlo oggi è di Modigliani, realizzata nel 1916.
L’artista ritrae il soggetto, Paul Guillaume, con un occhio aperto e uno chiuso. Si narra che, quando Guillaume gli chiese il motivo della sua scelta artistica, la risposta di Modigliani fosse particolmente significativa: “Con un occhio guardi il mondo, con l’altro guardi dentro di te”.
Questa affermazione suggerisce una profonda dualità psicologica dell’esperienza umana, esprimendo la tensione tra l’osservazione del mondo esterno e l’introspezione. Riflette l’importanza di bilanciare la percezione della realtà oggettiva con la consapevolezza di sé.
Dal punto di vista psicologico, questa dicotomia è cruciale per comprendere il rapporto tra la nostra identità interna e il modo in cui ci relazioniamo con l’ambiente. Guardare “fuori” rapprensenta il bisogno di connetterci, interagire e adattarci alla società e agli stimoli esterni, mentre guardare “dentro” simboleggia la necessità di auto-riflessione, autoconoscenza ed esplorazione delle nostre emozioni e pensieri più profondi.
Mantenere questo equilibrio è essenziale per conservare un senso di identità coerente, poiché un’eccessiva focalizzazione sul mondo esterno può portare a una perdita di sé, mentre un’immersione totale nell’introspezione può allontanarci dalla realtà.